Arnold de Vos presenta “Amore con l’unicorno”


LE POESIE OMOEROTICHE
DI ARNOLD DE VOS
MAGAZZINO X – VIA TORRE D’AUGUSTO 18/20 – TRENTO
MERCOLEDI’ 18 NOVEMBRE – H 21.00

Nuovamente letteratura a Magazzino X.  Rileggo Libri e Dischi Usati, in collaborazione con Live Act, ospiterà domani il poeta Arnold De Vos, che presenterà il suo ultimo libro.

Arnold de Vos, filologo, archeologo di professione, è un poeta migrante. De Vos è giunto a Roma nel 1968 e poi ha vissuto a Tunisi, Selva di Grigno in Valsugana e a Trento. Il poeta scrive in un italiano superbo e per la prima volta riesce a presentare le proprie opere nella Città di Trento, che fino ad oggi è sempre stata ostile verso le tematiche proposte dalla sua poesia perchè parlano d’amore e di erotismo omosessuale.

La presentazione sarà accompagnata da una mostra fotografica di nudi femminili e maschili dell’artista palermitano Fabrizio Contino Gravantes

Come ogni vero poeta, Arnold de Vos è costretto a scrivere, vittima indifesa e indifendibile di una scrittura automatica che lo rende vate a se stesso, e che lui cerca disperatamente di tradire.

Ma da ogni tradimento – con il dio padre/figlio, spirito, e carne del suo amore omoerotico – sortisce invece una fedeltà sacrilega e consacrante: al ruolo, ai versi, al corpo, ai sentimenti. Scomposti, tutti, dal vento che nel mitico antro tutto solleva e tutto depone, a rovescio: ruoli, versi, corpi, sentimenti. Il vento nell’antro, il canto – “Dio, perché mi hai creato uccello/ che vado ripetendo sempre lo stesso verso…” – costretto nei cunicoli dell’essere – “Vico torto, tu che mi abiti…” – che soffia instancabile, guidando e confondendo le parole: in olandese, in inglese, in francese, e dal 1967, anno dell’arrivo di de Vos a Roma, in italiano.

La forza di questa poesia sta proprio nella sua ineluttabilità oracolare, nell’impossibilità di trovare un’uscita dal vortice dei sé, una formula di accomiatamento per sedare le voci e ripristinare il vuoto.

Lascia un commento