Ve 5/11::IL CAPOLAVORO INVISIBILE || Giulio Mozzi presenta Gaia Servadio

L’intero programma dell’iniziativa QUI. Evento organizzato dall’Ass. Cult. Teatrincorso con il contributo finanziario della Fondazione Caritro  

Venerdì 05 novembre, ore 20.30
Gaia Servadio
1967. Tanto gentile e tanto onesta

Il romanzo più divertente del secolo. Mai più ristampato in Italia


Gaia Servadio, che vive un po’ a Londra e un po’ in Italia, ha svolta un’imponente attività giornalistica occupandosi di cucina (per Harpers & Queen), di teatro e critica d’arte (La Stampa, Corriere della Sera) e di politica e attualità italiane (per The Times) È autrice di una splendida biografia di Gioacchino Rossini.
Il suo romanzo Tanto gentile e tanto onesta fu rifiutato da dodici editori e infine accettato da Feltrinelli nel 1967: tradotto in sedici lingue, diventò un bestseller mondiale e fu rapidamente dimenticato in Italia. Ne è tuttora disponibile presso Penguin l’edizione in inglese, con il titolo Melinda. Vi si racconta la storia di Melinda Publishing, figlia dell’editore Abramo Publishing, che ebbe sette mariti, ne accoppò un paio, organizzò con la complicità del primo ministro d’Inghilterra la più grande rapina al treno che si sia mai vista, e per diletto fece la killer per conto di una misteriosa organizzazione di controspionaggio.
Nelle ultime pagine Melinda fonda una banca del seme in Marocco, va in Urss a prelevare il seme dello scienziato sovietico inventore dei voli spaziali, e accetta di essere la prima donna in orbita. Ma qualcosa si guasta, e non torna più giù. Tanto gentile e tanto onesta è un irresistibile romanzo comico, nonché il primo esempio italiano di vero e proprio romanzo postmoderno.

La recensione di Sally Beauman apparsa in New York Magazine il 29 aprile 1968: qui.

 

 

Quattro grandi libri del Novecento italiano

trascurati, nascosti, o semplicemente introvabili

presentati dallo scrittore GIULIO MOZZI

Quattro appuntamenti a Trento per Lorenzo Montano, Carlo Coccioli, Gaia Servadio e Mario Pomilio. Gli incontri si svolgono presso Teatro Spazio 14, via Vannetti 14, Trento, alle 20.30. A seguire piccolo buffet.  INGRESSO LIBERO


L’autore invisibile

Il Novecento è ormai finito: gli autori che l’hanno segnato si stanno per via naturale estinguendo; e storici, critici e compilatori di antologie stanno battagliando – perché anche la letteratura è un luogo di potere, e l’editoria è in preda al mercato – per definirne il canone, ossia la lista degli “autori che resteranno nel tempo”: quelli che nei decenni a venire saranno continuativamente ristampati nelle edizioni economiche, riversati nel mercato dell’ebook, proposti ai ragazzi nelle scuole, studiati nelle università, tradotti in altre lingue.

Teatro Spazio 14 propone, con la collaborazione di Giulio Mozzi, la lettura di quattro grandi romanzi novecenteschi ormai esclusi da tutti i canoni, e tuttavia bellissimi, complessi, formalmente innovativi, e spesso molto più apprezzati all’estero che in patria. Una proposta quasi sovversiva, che vuole anche smentire la vulgata secondo la quale l’Italia sarebbe patria più di dolci poeti che di muscolosi narratori.

Precedendo di qualche anno Gli indifferenti di Alberto Moravia, il Viaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano (1923) chiude definitivamente i conti con l’immaginario dannunziano, e apre la via del romanzo esistenzialistico. Il cielo e la terra di Carlo Coccioli (1950), romanzo duramente mistico accolto all’estero con enorme successo, sembra oggi quasi un’allegoria dell’Italia postbellica, diventata nazione non per speranza in un bene comune ma per odio a un male esterno. Tanto gentile e tanto onesta di Gaia Servadio (1967) è il primo romanzo italiano “globalizzato” – e infatti oggi, chi volesse leggerlo, deve farlo in lingua inglese –, aperto con garbo e umorismo alle sperimentazioni postmodernistiche. Il quinto Evangelio di Mario Pomilio (1974), romanzo che ha per protagonista un libro inesistente, è probabilmente l’unico romanzo postmoderno cattolico esistente al mondo.

Ciascuna delle quattro serate si articolerà in una breve lezione introduttiva, tenuta da Giulio Mozzi, seguita da una lettura teatrale a cura di Teatro Spazio 14.

L’iniziativa si rivolge ai lettori curiosi, il cui gusto non si sia ancora assuefatto all’eterna riproposta, da parte dell’industria editoriale, di un gruppo di autori canonizzati; agli studenti universitari, che oggi più che mai abbisognano di memoria storica; al pubblico del teatro, sempre attento a esperimenti e contaminazioni; agli insegnanti delle scuole medie superiori, ai quali spetta il compito di “traghettare” ragazze e ragazzi dalle letture dell’infanzia alle letture adulte, ossia alla libera scelta di chi e cosa e quando leggere.

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