Ve 26/11 Giulio Mozzi presenta Mario Pomilio

Con il sostegno finanziario della Fondazione Caritro  

Venerdì 26 novembre, ore 20.30 presso Spazio 14
Mario Pomilio
1974. Il quinto evangelio
L’unico romanzo postmoderno cattolico esistente al mondo.

Ingresso gratuito

Mario Pomilio nacque nel 1921, fu cattolico e socialista, fece il professore per quasi tutta la vita, e morì nel 1990. La sua opera relativamente più nota è Il Natale del 1833 – un romanzo sulla famiglia Manzoni –, ma la maggiore è il Il quinto Evangelio, pubblicato nel 1975 da Rusconi: romanzo assolutamente unico in Italia, e forse nel mondo, per la sua forma. Una serie di documenti storici, dal profondo medioevo ai primi del Novecento, raccolti da un immaginario professore universitario statunitense, provano l’esistenza di un quinto Vangelo non ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa. Non un apocrifo come ce ne sono tanti: no, un Vangelo vero. Secondo alcuni dei documenti raccolti tale Vangelo è effettivamente un testo scritto, che la Chiesa custodisce gelosamente in segreto, o un piccolo corpus di detti del Signore non trascritti dagli evangelisti e tuttavia autentici; secondo altri è la Chiesa stessa; secondo altri ancora è il corpo del Cristo. Secondo il professore statunitense è, forse, un qualcosa che vive nella comunità dei credenti, un residuo di verità già rivelata eppure ancora invisibile. Tutti i documenti, ovviamente, con un duplice esercizio di superfinzione e di virtuosismo stilistico tipicamente postmoderno, sono stati inventati da Pomilio. E Il quinto Evangelio è uno dei pochissimi romanzi che non hanno per protagonista un uomo o una donna, bensì un libro. Per di più inesistente.

Il quinto Evangelio è attualmente disponibile nei tascabili Bompiani: qui.


Quattro grandi libri del Novecento italiano

trascurati, nascosti, o semplicemente introvabili

presentati dallo scrittore GIULIO MOZZI

Quattro appuntamenti a Trento per Lorenzo Montano, Carlo Coccioli, Gaia Servadio e Mario Pomilio.

Gli incontri si svolgono presso Teatro Spazio 14, via Vannetti 14, Trento, alle 20.30. A seguire piccolo buffet.  INGRESSO LIBERO


L’autore invisibile

Il Novecento è ormai finito: gli autori che l’hanno segnato si stanno per via naturale estinguendo; e storici, critici e compilatori di antologie stanno battagliando – perché anche la letteratura è un luogo di potere, e l’editoria è in preda al mercato – per definirne il canone, ossia la lista degli “autori che resteranno nel tempo”: quelli che nei decenni a venire saranno continuativamente ristampati nelle edizioni economiche, riversati nel mercato dell’ebook, proposti ai ragazzi nelle scuole, studiati nelle università, tradotti in altre lingue.

Teatro Spazio 14 propone, con la collaborazione di Giulio Mozzi, la lettura di quattro grandi romanzi novecenteschi ormai esclusi da tutti i canoni, e tuttavia bellissimi, complessi, formalmente innovativi, e spesso molto più apprezzati all’estero che in patria. Una proposta quasi sovversiva, che vuole anche smentire la vulgata secondo la quale l’Italia sarebbe patria più di dolci poeti che di muscolosi narratori.

Precedendo di qualche anno Gli indifferenti di Alberto Moravia, il Viaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano (1923) chiude definitivamente i conti con l’immaginario dannunziano, e apre la via del romanzo esistenzialistico. Il cielo e la terra di Carlo Coccioli (1950), romanzo duramente mistico accolto all’estero con enorme successo, sembra oggi quasi un’allegoria dell’Italia postbellica, diventata nazione non per speranza in un bene comune ma per odio a un male esterno. Tanto gentile e tanto onesta di Gaia Servadio (1967) è il primo romanzo italiano “globalizzato” – e infatti oggi, chi volesse leggerlo, deve farlo in lingua inglese –, aperto con garbo e umorismo alle sperimentazioni postmodernistiche. Il quinto Evangelio di Mario Pomilio (1974), romanzo che ha per protagonista un libro inesistente, è probabilmente l’unico romanzo postmoderno cattolico esistente al mondo.

Ciascuna delle quattro serate si articolerà in una breve lezione introduttiva, tenuta da Giulio Mozzi, seguita da una lettura teatrale a cura di Teatro Spazio 14.

L’iniziativa si rivolge ai lettori curiosi, il cui gusto non si sia ancora assuefatto all’eterna riproposta, da parte dell’industria editoriale, di un gruppo di autori canonizzati; agli studenti universitari, che oggi più che mai abbisognano di memoria storica; al pubblico del teatro, sempre attento a esperimenti e contaminazioni; agli insegnanti delle scuole medie superiori, ai quali spetta il compito di “traghettare” ragazze e ragazzi dalle letture dell’infanzia alle letture adulte, ossia alla libera scelta di chi e cosa e quando leggere.

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